FESTA VOTIVA DI SAN FRANCESCO DA PAOLA

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San Francesco da Paola
Brevi cenni della vita del Santo
Nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 da genitori in età avanzata devoti di san Francesco, che proprio all'intercessione del santo di Assisi attribuirono la nascita del loro bambino. Di qui il nome e la decisione di indirizzarlo alla vita religiosa nell'ordine francescano.
Dopo un anno di prova, tuttavia, il giovane lasciò il convento e proseguì la sua ricerca vocazionale scegliendo la vita eremitica e ritirandosi a Paola in un territorio di proprietà della famiglia. Qui si dedicò alla contemplazione e alle mortificazioni corporali, suscitando stupore e ammirazione tra i concittadini.
Ben presto iniziarono ad affluire al suo eremo molte persone desiderose di porsi sotto la sua guida spirituale. Seguirono la fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione eremitica paolana detta anche “Ordine dei Minimi”. La sua approvazione fu agevolata dalla grande fama di taumaturgo di Francesco che operava prodigi a favore di tutti, in particolare dei poveri e degli oppressi.
Lo stupore per i miracoli giunse fino in Francia, alla corte di Luigi XI, allora infermo. Il re chiese a papa Sisto IV di far arrivare l'eremita al suo capezzale. L'obbedienza prestata dal solitario costretto ad abbandonare l'eremo per trasferirsi a corte fu gravosa ma feconda. Luigi XI non ottenne la guarigione tuttavia Francesco fu ben voluto ed avviò un periodo di rapporti favorevoli tra il papato e la corte francese.
Nei 25 anni che restò in Francia egli rimase un uomo di Dio, un riformatore della vita religiosa.
Morì nei pressi di Tours il 2 aprile 1507.

Origini della festa votiva

Era il 12 ottobre 1993. Un autobus, proveniente da S. AGATA D'ESARO, in Calabria, dopo aver visitato Roma, Milano e Torino fu accolto in modo festoso a Pietra. Oltre al sindaco, al parroco e a una quarantina di persone il pullman trasportava la statua di SAN FRANCESCO DA PAOLA in un “virtuale” pellegrinaggio per l’Italia, nei paesi in cui erano migrati molti abitanti di quella regione. Mons. Luigi Rembado scriveva sul bollettino parrocchiale: “A Pietra Ligure risiedono oggi 40 oriundi di S. Agata d'Esaro e 387 venuti dalla provincia di Cosenza.”
L’accoglienza fu oltremodo calorosa come riportato nel bel discorso del sindaco di S. Agata “È grande l'emozione che sento nel vedere tanta gente per il Santo santagatese, Francesco. Io porgo un saluto a tutti voi santagatesi che vivete in terra di Liguria. Noi siamo alla quarta ed ultima tappa della "peregrinatio" di S. Francesco, ma sinceramente, devo dire che l’emozione che sto provando in questo momento non l'avevo ancora avvertita. Il nostro parroco, Don Antonio Montalto, ha voluto inserire nel IV centenario del monastero dei Minimi, questo pellegrinaggio perché possa rinforzare i vincoli di comunione fra gli uomini, fra noi, gente di Calabria e la gente di altre regioni in cui avete trovato ospitalità e generosità. Voi avete lasciata la vostra terra certamente non con piacere ed essa vi sarà rimasta sempre nel cuore…”  (Foto ricordo)   (Foto storica ripresa dal bollettino parrocchiale).
In quell’occasione fu donato alla Parrocchia un quadro rappresentante S. Francesco, venne creato una specie di gemellaggio tra le due città e fu formulato un augurio che queste celebrazioni si rinnovassero con un impegno comune per far rifiorire nei fedeli le virtù autentiche di una fede vera, di una speranza operosa e di una carità fervente, delle quali il Santo di Paola ha dato testi-monianza esemplare.
Nel gennaio del 2018 un benefattore ha donato alla comunità pietrese una statua del santo che è stata posta sopra un altare della chiesa vecchia e in quella circostanza si è ripreso ad organizzare, a ricordo di quel “gemellaggio”, una festa che fosse l’occasione per i molti immigrati dal sud Italia di integrare nelle tradizioni pietresi anche elementi della stessa fede vissuti nei loro luoghi di origine.

 

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